giovedì 26 settembre 2013

MA COME TI VESTIREI ILARY BLASI.

Mettiamo subito le cose in chiaro. Lei è una delle poche che mi piace vedere in tv. E' simpatica, bella, sa condurre nella maniera giusta, ancora non ha un account facebook, twitter ed instagram, parla in romanaccio ed è la moglie del capitano, quindi le porterò rispetto comunque sia; ma c'è da dire una cosa: le persone la ricordano non solo per tutte queste qualità, ma  anche per come la vestono alle Iene.  La vestono talmente male che anche gli uomini, che solitamente non guardano queste cose, se ne sono resi conto.

Capisco benissimo che in un contesto scherzoso come quello delle Iene, si possa giocare con la moda, mixando creazioni di grandi stilisti e quelle di giovani designer; ma non accetto di far cadere  Ilary nel ridicolo con capi che non si addicono assolutamente a lei.
Nella scorsa edizione delle Iene, ci ha deliziati con abbinamenti forti, spaziando nei meandri della moda, senza uno stile ben preciso, e a volte cadendo un pochino nella volgarità. Io invece mi diverto ad immaginarla più chic, sempre mantenendo quella nota sbarazzina che piace tanto a lei o al suo stylist (chissà?)

Quest'anno, speravamo tutti di vederla vestita meglio, e invece si è presentata alla prima puntata  della nuova edizione delle Iene, vestita così:



L'abito che indossava, fa parte della nuova collezione di Emanuel Ungaro, disegnato da Fausto Puglisi che è il nuovo direttore artistico della maison.
La prima differenza che salta all'occhio è sicuramente l'effetto che fa lo stesso abito su una donna di carnagione chiara e una di carnagione scura. A parte questo, non condivido ne la scelta del cinturone in pelle, ne la scelta dell'abito.



Ho deciso di reinterpretare a mio modo i suoi look delle Iene della scorsa edizione, sempre utilizzando il mio caro e vecchio Polyvore (droga per me) e cercando di rimanere fedele all'idea iniziale del look.  Ilary perdonami.

PRIMO LOOK : La gonna mi può anche star bene. Ilary, nonostante sia mamma di due figli ha una forma invidiabile e quindi ok per la pencil skirt rossa. Ma quel top, quel top somiglia tantissimo al mio reggiseno per l'allattamento in versione denim. Le tette non sembrano respirare ed io sto male per loro.

Top e Gonna: Diesel








COME LA VESTIREI: Quando non sai che pesci prendere, prendi un Dolce o un Gabbana e non te ne pentirai. Pencil skirt? Da Dolce & Gabbana se ne trovano in quantità. Ho invertito le cose. Sopra ho optato per un top rosso di pizzo, mentre sotto la gonna gioca con i colori dell'estate. Ho seguito una semplice regola: se sotto porto una gonna stretta, sopra scelgo qualcosa di più sobrio. Per le scarpe, ho optato per le rock studs di Valentino che riescono ad essere eleganti anche con le borchie.

Come vestirei Ilary Blasi 1




SECONDO LOOK: Versione uccello del malaugurio. L'abito è di Mirkog di Bradimante, uno che secondo me barcolla tra il trash e il cavalleresco e che in ogni caso, non fa per Ilary.
Per le scarpe, ha scelto un sandalo Casadei dal tacco vertiginoso.












COME LA VESTIREI:  Ho scelto un peplum dress con dettagli in pizzo, mentre per le scarpe, una versione decisamente più chic di Saint Laurent. Per la pettinatura, una treccia spettinata a spiga.






TERZO LOOK ILARY: Versione giullare di corte.  L' Abito era di Fausto Puglisi, un designer a cui la Blasi è molto affezionata. Il problema di questo abito è......scusate ricomincio. Quest'abito è tutto un problema, nel senso che è problematico portarlo. E anche se Ilary si districa sempre meravigliosamente tra balletti, salti, capriole anche con tacchi altissimi, qua si complicano veramente le cose. Applausi per la costante nonchalance di Ilary nel portare capi come questo.
Abito Fausto Puglisi

COME LA VESTIREI: Se vogliamo giocare giochiamo. Ho scelto un look che io definirei "pop", che riprende forse un pochino le intenzioni delle scelte di Ilary. Sono un'amante del giallo e del nero, per cui li ho abbinati, scegliendo dei capi molto forti ma che nel complesso possano stare bene. Questo look, RICHIEDE i capelli alla Eva Kant.






Se non l'avete ancora capito si tratta di una nuova rubrica !
Che ne pensate?



lunedì 23 settembre 2013

MILAN FASHION WEEK P/E 2014: I MIEI SI E I MIEI NO

Ragazzi io vi avverto. Quando toccherà a me andare a sculettare alla fashion week, vi bombarderò di foto sui social e voi mi vorrete eliminare dalle amicizie. Un po come quello che mi sta capitando in questi giorni vedendo i vostri volti rilassati  in galleria Vittorio Emanuele.

Fatto sta, che seguendo bloggerS, Vips, stilisti,  semplici curiosi e chi più ne ha più ne metta su Instagram e social vari,  ho capito una serie di cose sulla fashion week:


  •  non sei nessuno se non hai un abito di DANIELE CARLOTTA: ha appena realizzato l'abito da sposa di Belen e da quanto ho capito ne ha fatto uno anche a Lady Gaga, perciò... non so se rendo l'idea.
  •  l' abitino Dolce & Gabbana con "mosaici bizantini" che se non ricordo male  costa la modica cifra di € 3000, sta diventando una specie di divisa nel fashion system, lo indossano tutte e si sentono stra fighe con quel vestito addosso, ma la dura verità da accettare è che ci vuole la faccia giusta.
  •  il bello della fashion week non è andare alle sfilate ma andare alle feste, scroccando aperitivi a go go
  •  se vai alle sfilate con la metro sei una sfigata
  •  vestirsi a cavolo è importante quanto respirare. La cosa veramente importante è farsi fotografare per lo street style. Insomma io passo giorni a decidere cosa mettere per una sfilata e poi arrivi tu col maglioncino di tua nonna e ti senti troppo fashion.
  •  Anna dello Russo fa schifo. Il suo stile fa schifo. Qualsiasi cosa metta è volgare. Ed ora lo posso dire, tanto ce la siamo tolta dalla scatole per un po: quella capsule collection di due anni fa per Hm, è la cosa più brutta che abbia visto in vita mia.
  • L'importanza delle scarpe della Wintour. Perché indossa sempre le stesse? Se non ci siete ancora arrivati ve lo dico io. Quelle scarpe distolgono l'attenzione dai suoi piedi (oh my God quanto ti capisco Anna, anche io ho dei piedi bruttissimi!) e stanno veramente bene con tutto, in più sono state realizzate appositamente per lei da Manolo Blanhik nel 1994; pensate che per stare tranquilla, se ne è fatte fare più paia in diverse tonalità di beige per seguire l'andamento della sua abbronzatura.  Perciò...applausi per la Wintour e non le rompete le scatole.

Ma poi ci sono anche le cose che non ho capito:

  • Come fanno alcune blogger a stare una settimana a Milano, pagando alberghi ed autisti, non avendo ancora realizzato una capsule collection per un pincopallino della moda.
  • Come fanno a stare contemporaneamente alla sfilata di Moschino e Scervino con abiti diversi.
  • i Vips a Roma se la tirano da morire, a Milano addirittura, sorridono nelle foto
  • La Ferragni  ci ha degnati della sua presenza, vestendosi anche bene.
(si accettano info grazie)


 MA PASSIAMO ALLE COSE SERIE.
Ho deciso di riassumervi la fashion week  dal mio punto di vista, partendo dalla cosa più semplice : cosa metterei e cosa no. Non facile: ottanta sfilate al giorno ed io come sempre, ho avuto mille cose da fare. Quindi per oggi, iniziamo con una breve carrellata.

BLUMARINE
SI
NO

FENDI

SI
NO

 ALBERTA FERRETTI
SI

NO
 BOTTEGA VENETA
SI

NO
 D SQUARED2
SI

NO
 ETRO
SI

NO
EMPORIO ARMANI
SI

NO
 DOLCE & GABBANA
SI

NO
 ERMANNO SCERVINO
SI
NO
 EMILIO PUCCI

SI
NO


(Ph. Vogue.it)

Buona settimana a tutti !
















lunedì 16 settembre 2013

BLOGGEANNO

Sinceramente pensavo che avrei chiuso il blog dopo il decimo post. La mia poca costanza nelle cose è quella caratteristica che mi ha accompagnata tutta la vita e che mi fa ancora prendere le ramanzine da mia madre. Va beh, #chissene. Stavolta almeno posso dire di aver raggiunto l'anno di blog. Ho deciso di riassumere le mie considerazioni in alcuni punti, un po come si fa quando uno compie gli anni o arriva l'anno nuovo e pare che bisogna fare per forza il punto della situazione.



1- Cosa voglio dal mio blog? Che mi trovi un lavoro super, magari dentro la rivista più figa della nazione? Magari. Ma la vita non è un film. La vita non è una commedia americana, che poi va a finire sempre bene. Poi la vita in Italia, è arrancare con il lavoro che ti ritrovi, perché questo hai, per fortuna che ce l'hai e questo ti tieni.Quindi, ad un anno dall'apertura del blog, cosa voglio? Un bel niente.

2- Fashion Week. Ad ogni cambio di stagione c'è la week  con la moda che andrà l'anno successivo. A Milano c'è la fashion week e a Roma c'è l'Altaroma. Per il momento, sono riuscita (ed è già tanto) ad andare ad AltaRoma, saltando come un grillo da una sfilata all'altra come se non facessi nient'altro nella vita. In queste situazioni, tutto sta nell'atteggiamento. Se uno ad esempio, parcheggia la propria auto sopra un albero, mettendo il biglietto del parcheggio del giorno prima e si infila  e sfila tacchi come se niente fosse, allora è un fashion week addicted.
C'è un'altra cosa molto importante da sapere sulla fashion week: tirarsela come se non ci fosse un domani, è una delle cose fondamentali. Ho visto bloggers sgomitare per passare davanti ai fotografi,  ho visto gente che il giorno prima ti saluta e il giorno dopo alla sfilata fa finta di nulla, ho visto gente fare il baciamano (#viprego). Nonostante questi dettagli e tanti altri che non sto qui a raccontarvi, e che detesto con tutta me stessa, la fashion week è sempre la fashion week, ed io anche questa volta non andrò a Milano. Tentare di capire il mondo degli accrediti è un percorso lungo e tortuoso e per il momento non mi sono nemmeno più di tanto avventurata. Mi è bastato già stare un mese dietro al Pitti, #mancofosselaweekdiparigi.
3- Pagina Fan Facebook. Ho aperto la pagina Facebook per necessità. Necessitavo di far sapere ai miei amici che avevo un blog e che se volevano, potevano diventare miei fans. E' andata bene. Non solo i miei amici hanno messo il loro like, ma me ne sono arrivati altri di gente totalmente sconosciuta. Solo che dopo un anno ti aspetti che il numero di fans sia aumentato a dismisura, e invece ti ritrovi a scoprire che barcamenarsi tra 1 400 e i 450 fans è una caccola secondo il fashion marketing. Poi scopro che quasi tutte le bloggers, pagano facebook per avere la pubblicità e allora #itornicontano.

4- L'armadio di una fashion blogger. Si presume, che l'armadio di una fashion blogger sia uno splendore. Si presume che dovrei avere una scarpiera ordinata e minimal, ma con una vagonata di scarpe di ogni brand. Si presume che il mio beauty, sia pieno di prodotti Chanel. Invece mi ritrovo piena di campioncini, (credo di essere l'unica che li utilizza davvero), una scarpiera di Ikea con scarpe pressate a forza e un armadio dove non si distingue più un pantalone da una maglietta. Va beh, ma almeno sono piena di vestiti regalati da varie case di moda. No.
Altra cosa che ho scoperto da poco: alcune bloggers contattano le aziende, che producono cose dal gusto discutibile, per farsi mandare prodotti a casa. Quando sono venuta a conoscenza di questa notizia, mi sono sentita come la bambina che scopre che Babbo Natale non esiste, e sono arrivata alla conclusione che mi devo sentire fortunata, perché le poche cose che ho ricevuto in regalo dopo un anno di blog, non le ho chieste io. #pigliaeportaacasa



5- Commenti sul blog. Da un po di tempo, non ci sono più commenti nel mio blog. E' una cosa che ho voluto io. Si perchè, tra bloggers funziona che se uno commenta gli altri blog, allora riceve commenti. Se uno non commenta, non riceve un bel niente. Questo meccanismo, porta spesso a dei commenti falsi che spesso fanno percepire che il post venga letto con superficialità o addirittura ignorato. Invece a me piace commentare cose che ho letto, e non tanto per, e gradirei anche, che dopo tre ore a scrivere, la gente commenti avendo capito almeno di cosa sto parlando. Utopia pura nel piccolo mondo dei bloggers. Alcuni hanno "talmente tanti impegni" da non poter leggere il tuo post, ma rompono l'anima tutto il giorno con il loro, come se fosse più importante del tuo. Ora, ricevo solo commenti disinteressati.
#megliopochimabuoni

6- Chi legge il mio blog? Una delle cose che mi ha fatto più piacere in questo periodo, è stato sapere che ci sono ragazze che io non conosco, che ogni giorno aprono il mio blog per leggermi. Lo so che non mi crederete mai, ma un accredito alla sfilata di Dolce & Gabbama, non mi avrebbe reso così felice. #piccolesoddisfazioni

7- Futuro. In futuro, sento che scrivere qui non mi basterà più e che sfogherò la mia creatività attraverso qualche altra cosa,  ma ancora non so bene cosa. Per il momento continuerò a rompervi l'anima con i miei post, che vi piacciano o no. In fondo, questo è e sarà sempre IL MIO BLOG.

BUON BLOGGEANNO LITTLE FASHION PLACE!



venerdì 13 settembre 2013

#CIVETTIAMO, LA RUBRICA DEGLI ERRORI FATALI, EPISODIO 11

Buongiorno cari amici,
pochi giorni e quest'incubo chiamato estate sarà finito. Non mi chiedete perché: andatevi a leggere gli episodi 8,9,10 di #civettiamo e lo capirete ! Ancora un velocissimo episodio di #civettiamo summer edition e poi iniziamo con gli orrori autunno-inverno. (ho già intravisto delle mezze ciofeghe in giro).

La t-shirt con la scritta improbabile

Da un po di tempo, impazza la moda della maglia con scritta ad effetto. Scartate quelle della serie
" Armani -Comio", " Non sono grassa- sono soft" che si possono tranquillamente trovare nei migliori centri storici di cittadine turisiche e che io trovo veramente in sintonia con l'uomo borsello e la donna col tribale; la vera chicca, sta nel trovare la maglietta "fashion" dell'estate.
Dopo " Jimmy Choo mi spiccia casa", " Stasera faccio la brava" e " Alti livelli" (giuro che esiste!), ecco l'ultima arrivata:



Punto primo: non sono riuscita a trovare sul web una foto di quella che ho visto qualche giorno fa (buon segno)
Punto secondo: ho dovuto armarmi di Polyvore (per chi non lo conoscesse, nuoce gravemente alla salute, ne sconsiglio vivamente l'uso), per realizzare questo grazioso bozzetto.
Punto terzo: dove minchia vai con questa maglietta.
Ei tu! si parlo a te che te ne vai in giro con quella finta Birkin verde fluo! Non peggiorare la tua situazione, consiglio da amica.

Ma passiamo pure al secondo orrore di oggi!

La sciarpa d'estate



Le #civettiamo girls, la chiamano pashmina, che fa tanto India Style.
Per me è e rimane una sciarpa, uno sconcallamento estivo, un supplizio, un qualcosa che somiglia a "che ho fatto di male nella vita?". 
In questi casi, vorrei aver studiato psicologia per capire meglio qual'è il perverso percorso mentale  che porta le mie civettiamo girls ad un tale autolesionismo. 
Non ci crede nessuno al fatto che siete diventate intellettuali, quella sciarpa non vi fa diventare improvvisamente geni da premio Nobel, soprattutto se indossata con una canotta o peggio ancora con un costume. Quindi, siate oneste con voi stesse e fate un mea culpa. Qualche idea? Visto che vi piace tanto il masochismo, prendete la vostra sciarpetta ed iniziate a frustarvi da sole (tanto piaga in più piaga in meno.....)

Le crocs



Era tanto che covavo questo disagio estivo. Non riuscivo a capire cos'era questa specie di bruciore allo stomaco continuo. Poi ho capito.Tutto il mondo usa le Crocs. Esistono negozi chiamati Crocs che vendono solo Crocs. Esistono Crocs per bambini, per neonati, per pensionati e per cani. Esistono Crocs con pelliccia e perciò sfoderabili (non sia mai che le usi solo d'estate); esistono Crocs con Peppa Pig e Winnie il maledetto, e poi ci sono loro: le Crocs finte, quelle che vendono in spiaggia a 3 euro, quelle che producono una puzza non umana. 
Ma non è finita qui. Esiste la Crocs col calzino. Ok, non credo di riuscire a proseguire. 

#Civettiamo Summer edition finisce qui! Ci vediamo al prossimo episodio con i primi orrori autunnali, anzi segnalatemi pure, se li avete già visti! E se vi va, seguitemi su Facebook .

Buon week end #civettiamo girls!













lunedì 9 settembre 2013

NYFW ! I Love you Victoria !

Buongiorno carissimi,
oggi sono super carica per due validi motivi: il primo è perché sono iniziate le scuole, il secondo è perché siamo in piena Fashion Week Newyorkese ed io sono felice come una Pasqua, come se stessi li anche io insieme alle Voguistas a  non fare una ceppa tutto il giorno. Invece io sono qui e mi collego su Vogue.it per vedere le sfilate, mentre penso di non avere minimamente provato ad accreditarmi per la MFW, perché ho da fare e non posso.

La collezione che mi ha colpita di più è stata in assoluto quella di Victoria Beckham. Sono una sua fan, lo ero fin dalle Spice Girl, quando tutte le ragazzine preferivano Mel B. Invece a me piaceva lei, perché era l'unica che non si vestiva da pagliaccio. Tette rifatte a parte, lei è sempre elegantissima ed impeccabile e visto che nessuno le avrebbe dato un soldo di cacio quando ha iniziato a fare moda, solo perché "mogliettina di David" stupidina e cretina, ora sono proprio contenta per lei che sia riuscita a creare una delle collezioni più decenti di questi primi giorni di week. #scusateseèpoco




Vogliamo parlare della sua collezione? parliamone.
Per la prossima estate riandrà il bianco e nero. Si certo, non una grandissima novità, ma la verità è che il rinnovo è tutto nelle forme. Victoria, ha preso coraggio e ha abbandonato
 (secondo me solo momentaneamente), i suoi adorati tubini e si è buttata a capofitto sull' over size (che Dio ti strabenedica). La gonnellina a pieghe è un altro must che insieme a top con forme geometriche diventa la divisa della donna del futuro. Tanta tanta classe!









E il suo look scelto per l'occasione? Finalmente ha lasciato quelle Pumps di Louboutin con piattaforma di un metro ed ha scelto una scarpa perfetta. Io mi vestirei così a vita.




Brava Vic ! Sei anche riuscita a strappare un sorriso  al Diavolo che veste Prada ! (quello vero!)


(foto da Vogue.it e Instagram @victoriabeckham)

Buon lunedi a tutti!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...