giovedì 16 gennaio 2014

QUELL'AEREO PER MOSCA.

Era una mattina come tutte le altre di qualche mese fa. Come al solito, durante la mia colazione frettolosa ma mai troppo per guardare il telefono, apro la mia casella mail e leggo il mittente. Una donna, russa.
" Ciao Nicoletta, forse non ti ricordi di me, ci siamo conosciute ad AltaRoma, sono l'organizzatrice della fashion week a Mosca e saremo lieti di averti con noi per la prossima edizione che parte tra due settimane. " SUDO FREDDO.

Inizio a pensare. Si, mi sono ricordata di lei, ci trovavamo in quella stupenda terrazza dell' hotel Baglioni in Via Veneto (lasciatemelo dire, non capita tutti i giorni). Poi il vuoto. Ma perché ha scritto proprio a me? Allora vedi, serve a qualcosa sbattersi da un evento all'altro facendo finta di non essere stanca, serve a qualcosa lasciare biglietti da visita in giro come se non ci fosse un domani e instagrammare il mondo, nella speranza che qualcuno vada a finire sul mio blog per caso e ne rimanga per qualche strano motivo affascinato.

Stranamente, non rispondo subito e nel frattempo continuo a pensare. Sarà una bufala? Fammi documentare su questa fatidica fashion week di Mosca, peraltro mai sentita nominare.
Internet è uno strumento affascinante e infernale. In un attimo sei dall'altra parte del mondo e ci vorresti anche rimanere, con l'immaginazione si intende. Perciò in un attimo sono (su Internet) nel bel mezzo della fashion week di Mosca, con un miliardo di fotografi, modelle, giornalisti, con un freddo allucinante e anche perché no, con un colbacco in testa.
Ho anche iniziato a fantasticare e già l'idea di avere la possibilità di prendere un aereo e viaggiare per fare una cosa che amo, per cui mi sono impegnata e per cui non ho avuto aiuto da nessuno, beh questo, già mi rendeva felice.

Chiamo la mia amica. Lei conosce bene le dinamiche della comunicazione e non solo perché parla perfettamente l'inglese, ma perché per lavoro, manda mail tutto il giorno e in tutto il mondo. Mi da subito consigli stratosferici OVVIAMENTE.

Quello che mi preoccupava era il fatto di non sapere se l' invito presupponesse un viaggio pagato da loro o meno. Non mi trovavo proprio nella condizione di poter spendere soldi per un viaggio a Mosca improvvisato che richiedeva anche un visto, non sono proprio la Ferragni della situazione, ECCO.



Quindi prendo coraggio e umilmente, chiedo alla donna russa questo piccolo dettaglio pratico. Lei mi risponde che avrei avuto un autista a disposizione per gli spostamenti e che per una settimana avrei avuto una stanza in hotel a 5 stelle nel centro di Mosca. Il volo, il visto e le spese, tutte le mie. Inutile dirvi che fossi stata in un'altra situazione, e se non mi fossi trovata in Italia, nel bel mezzo di una crisi economica che ha investito tutti e soprattutto il campo in cui lavoro, avrei prenotato il primo volo disponibile per Mosca nel giro di 24 ore.
Seguire i sogni non è facile. Non è svegliarsi una mattina, ricevere una mail del genere e decidere di sfruttare l'occasione che non sai se tornerà. Bisogna essere maturi, valutare le scelte, saper ponderare la realtà. E poi a volte purtroppo bisogna avere  il mezzo, che non è solo la determinazione, la volontà e l'entusiasmo, ma il maledetto Dio denaro. E' per questo che quando qualcuno arriva al successo senza alcun mezzo, mi emoziono di più.

Comunque, tanto per non buttare al vento l'occasione, provo a fare qualche chiamata, e senza entrare troppo nei dettagli, vi dico che non sono riuscita a trovare i soldi necessari per partire.
Rimaneva il problema di dover rispondere a quella ragazza tanto gentile, che aveva pensato a me per la Mercedes fashion week. Cosa fare? Inventarsi una cavolata e fare la snob dicendo di avere già mille impegni per quella settimana, o dire semplicemente la verità?

Sono convinta che la verità, e soprattutto la trasparenza, ripaghino sempre, soprattutto nel mondo della moda, dove tutto è stra finto. Così, ho scritto che non avevo la possibilità di pagarmi il viaggio.
Ho pensato che la ragazza non mi avrebbe più risposto. E invece dopo un po mi risponde che avrebbe fatto di tutto pur di farmi pagare anche il volo e le spese dall'organizzazione e che avrebbe parlato col suo direttore per avermi li.
CASPITA STI RUSSI. CASPITA, LA VERITA' QUANTO RIPAGA A VOLTE.

Aspetto per giorni una sua risposta, giorni che diventano una settimana e settimane che erano diventate quasi un mese. Poi una mattina, a pochi giorni da quella che dovrebbe essere stata la mia partenza,  la risposta.

"Ho parlato con il direttore della Mercedes Benz Fashion week, per questa volta non possiamo pagarti il viaggio, ma per la prossima ci muoveremo per tempo per averti qui tra noi".

Una risposta che lascia il dubbio. Ma lascia anche la speranza di poter realizzare un giorno quel sogno di partire all'estero grazie a quello che scrivo.
Una cosa è certa, che la ragazza russa mi ricontatti o no, io ho detto la verità, e questo non ha significato aver rinunciato ai miei sogni ma semplicemente aver valutato  la situazione per quella che era. Ah, anche un'altra cosa è certa. Che non sono partita per la Russia; e ogni tanto mentre sono in macchina, nel traffico di Roma, stressata e  nervosa, mi piace immaginarmi li, seduta e soddisfatta, su quell'aereo per Mosca.




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